L’Ingegnere non vive, funziona.

Gli ingegneri hanno sostituito i carabinieri nelle barzellette e questo non ci fa ridere…. Ma…c’è sempre un ma… noi abbiamo dalla nostra parte un’arma che spietatamente colpisce il mediocre senso del puro qualunquismo. Ci alleniamo a mirare al cuore dell’ignoranza mascherata di nozionistico sapere, cerchiamo sempre di andare oltre l’apparenza e, rischiando spesso il linciaggio delle masse, proseguiamo imperterriti nella nostra infinita ricerca di risposte a domande anche inutili, per i più, intrise di incognite stimolanti e di soluzioni impossibili. Ma noi siamo lì, tra un teorema e un postulato, a giocare con numeri e simboli cercando di dare un senso a questa vita, e mentre la vista cala e gli occhi si gonfiano, con il maglioncino del mercatino vicino l’università (l’ingegnere bionda ha un altro look) scopriamo che la vera arma,  quello che ci rimane di questo servizio militare da marines è solo una cosa: il metodo!

Tutto qui? E ti pare niente?

Vuoi preparare una cena per 10 persone in un’ora e non sai da dove cominciare? L’ingegnere ti prepara in 5 minuti (te ne restano 55) un piano di lavoro con le attività in sequenza (es. prima metti l’acqua sul fuoco poi apparecchi la tavola) e quelle in parallelo (es. mentre l’acqua è sul fuoco hai il tempo per la tavola e per lavare l’insalata) stimando i tempi necessari per permetterti, mentre suona il citofono e gli ospiti salgono le scale, di infilarti il vestito, le scarpe, spegnere il forno, scegliere il vino, accendere le candele, mettere il centrotavola e con un sorriso smagliante e riposato servire la cena di 4 portate che magicamente si materializza sulla tavola. Un’ora prima eri nel garage di casa a scaricare 6 sacchetti dell’Esselunga…

Piccolo inciso. Non mi piace fare la spesa. Allora, per fare in fretta, faccio la lista seguendo la disposizione degli scaffali del supermercato abituale (es. entro e ci sono le verdure? La lista parte con le verdure. Poi i prodotti da frigo, i salumi, la pasta, il dentifricio, le bevande, ecc.). Passo dagli scaffali una sola volta. Quando arrivo alla cassa ho finito. Per affinare il metodo ho stampato più copie di un foglio con un elenco, in ordine, di tutti i prodotti che non devono mancare in casa. Per evitare di ricordarmi sempre le stesse cose, leggo il foglio e metto la “x” vicino al prodotto che devo comprare e la lista della spesa è fatta in un attimo. Ho ridotto del 60% il tempo dedicato alla spesa!

Già vi sento, mie lettrici affezionate, che state pensando: “le donne fanno le cene e la spesa tutti i giorni senza essere ingegneri”. Vero. Ma vi assicuro che, ridurre il tempo agli scaffali senza dimenticare niente, attaccare sul frigorifero il piano di lavoro (sequenza ordinata di tutte le attività necessarie per portare la cena a tavola) e aver già calcolato tempi e metodi, vi fa vivere la serata con una serenità rilassata mentre tutto va proprio come deve andare.

Parola magica: Metodo!

Altro esempio. Tempo fa il mio compagno mi presentò Maurizio, un amico che aveva appena comprato un’auto (gliene avevano rubata una) super accessoriata con antifurto elettronico (erano i primi in commercio) collegato all’accensione. Era davvero orgoglioso del suo gioiellino e per tutta la serata ha continuato a decantarne le prestazioni. Nessuno avrebbe potuto portarla via dato che il complesso sistema di accensione disponeva di codici noti solo al proprietario. Il sistema però non teneva conto dei bicchieri di troppo che a volte bevono i proprietari di gioiellini elettronici. Risultato? A fine serata…. e i codici? Quali codici? Spariti dalla sua memoria. Fortunatamente la ferraglia si poteva aprire con una semplice chiave (dato che non potevano rubarla) e il vano portaoggetti conteneva la bibbia sacra per ogni ingegnere che avesse superato almeno Fisica 1: lo schema elettrico. Scontato il finale. Ho rimesso in moto la macchina e ho riportato a casa l’amico del mio compagno il quale nel frattempo era andato a cercare neanche lui sapeva chi (un meccanico?, un elettricista?, un carro attrezzi?, un informatico?…).

Metodo! Una soluzione esiste e, in quel momento, la ragione di vita di un ingegnere diventa trovarla.

E il nostro momento perfetto?  Proviamo a fare insieme solo qualche esempio riguardo le 6 mitiche domande che possono spiegare l’origine dell’universo. Gli esempi avranno un contesto: “Cerca l’equilibrio dentro di te” e un obiettivo “Scegli la perfezione fuori di te”.

Scusate uomini se metto le possibili risposte al femminile ma le barre alternative, come la/il mamma/padre, mi fanno innervosire. Quindi vi prego di fare uno sforzo, e vi ringrazio per la fatica, di ribaltare il discorso anche al maschile, non essendoci, per questo metodo, differenze di genere.

Chi? (Who?)

Vuol dire: “Chi sei nel momento in cui stai decidendo di dedicarti a te?” “quale parte di te sta cercando qualcosa?”… Sei la mamma? La donna? Parte di una coppia ufficiale? L’amante? La figlia? L’amica? La professionista? Quella parte di te che non conosci e con cui vorresti cominciare a dialogare? Sei giovane? (Dentro e/o fuori?) Single? (Dentro e/o fuori?)… e mi fermo….

Vuol dire anche: “Chi è insieme a te mentre cerchi il tuo equilibrio?” “Chi c’è con te nel tuo momento perfetto?”

Cosa? (What?)

Qualche esempio legato al “Cosa?”: “Cosa è per te l’equilibrio?”  “Cosa ti aiuta nel tuo equilibrio?” “Cosa stai cercando?”, “Cosa ti emoziona?”, “Cosa non ti piace?”, “Cosa non può mancare nel tuo momento speciale?” Vuoi stare in mezzo alla gente o da sola? Il sole che scalda o il freddo che anestetizza? La grandezza di Dio nella natura o la forza dell’uomo in una metropoli? L’arte o il silenzio del deserto?…

Perché? (Why?)

E’ la regina delle domande: “Perché ora?” “Perché hai bisogno di quel momento?” Perché sei stanca di accontentarti? Perché hai capito che lo devi a te stessa? Perché si? Perché vuoi riposarti e la tua energia è in quel momento?…

Dove? (Where?)

Se chiudi gli occhi quale luogo visualizza la tua mente mentre un senso di pace rilassa il tuo corpo e ti senti in equilibrio con il mondo? “Dove ti senti al tuo posto?” In casa? Al mare? Davanti a un quadro? In montagna? Sotto un albero? In acqua? In volo? Nel letto?…

Quando? (When?)

Può voler dire: “Quando le tue forze interiori si sentono in equilibrio?” “Quando pensi di progettare il tuo momento?” “Che tempo ti dai?” “Quanto dura?” E’ un viaggio che stai preparando da tempo? E’ una vacanza che hai deciso di regalarti? Un giorno tutto per te?

Come? (How?)

In genere è l’ultima domanda: “Come pensi di prepararti per vivere, da sola o con chi hai scelto, i tuoi momenti?” Se parti, come sceglierai la destinazione? Come farai la tua valigia? Come sceglierai le cose che saranno intorno a te nel tuo mondo perfetto?

Vi assicuro. E’ più facile hackerare un antifurto.

Ma la vostra un po’ ingegnere e un po’ bionda è qui per voi, con le sue risposte semiserie, i suoi consigli di chi “ha visto cose che voi umani non potreste immaginarvi” e la sua potente arma segreta: il metodo!

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